Post

Visualizzazione dei post da 2015

Brevissssssima autocelebrazione

Immagine
La settimana scorsa si è chiusa la mia stagione agonistica di duathlon/triathlon 2015 con l'ultima tappa della Forhans Cup a Tarquinia . Il mio obiettivo stagionale quest'anno era fare bene nella classifica finale di categoria di questo campionato ed alla fine ho chiuso in prima posizione come M1. Meglio non poteva andare. Certo... qualche atleta più forte di me non ha fatto abbastanza gare per classificarsi... il primo M1 è stato premiato come terzo assoluto e mi ha liberato un posto sul podio... ma la verità, che vale per me e per gli altri, è che nello sport gli assenti hanno sempre torto. Quindi: GRANDE FABIO! Fine dell'autocelebrazione. Scusate, ma meno di queste poche righe non potevo proprio scriverle. Per me la cosa più bella è essere tornato a correre dopo due mesi di stop per il riacutizzarsi di una vecchia tendinite inserzionale all'achilleo. Sto meglio e da un mesetto mi riesco ad allenare. Ora vorrei rimascherarmi da podista e puntare a qualche ga

Ora applaudiamo loro, cazzo!!!

Immagine
Roberta e Flavia in finale agli US Open dopo aver battuto in semifinale le numero 1 e 2 del mondo. E' il punto più alto della storia del tennis italiano. Grazie ragazze!

Indimenticabili Mondiali di Atletica

Immagine
Quest'anno parte delle mie vacanze è coincisa con i Campionati Mondiali di Atletica leggera. Le gare sono state emozionanti, tantissime prestazioni straordinarie, grandissimo spettacolo sportivo. Seguire i mondiali ha in parte alleggerito la mia tristezza per l'infortunio al tendine d'achille che ha limitato la mia possibilità di allenamento. 43 paesi del mondo hanno vinto almeno una medaglia ... tra questi non c'è l'Italia. Il presidente della FIDAL Giomi, dopo la manifestazione, definita come la peggiore di sempre per l'atletica italiana, ha rilasciato questa interessante intervista . In questi giorni (ma passerà presto e si tornerà a parlare solo di calcio) tanti sembrano interessati a capire come mai l'atletica italiana di vertice non funziona... chissà... Io, qualche mese fa, sul blog del mio amico Corsaro , in un commento, scrivevo: "...  nel nuoto (a proposito dell'allenamento dei giovanissimi in Italia, n.d.r.)  i volumi sono più a

Sul gradino più alto del podio

Immagine
Non si tratta di quello olimpico (per quello dovrò purtroppo aspettare una prossima vita), ma molto più modestamente di quello di categoria M1 in una gara di triathlon sprint, però, almeno per ora, mi posso accontentare. Eddaje!!! Sabato a Caprarola nella quinta tappa della Forhans Cup 2015  ho fatto probabilmente la mia migliore gara da triatleta. Forse, per la prima volta, sentendomi anche un triatleta e non un podista che si scalda prima di correre con il nuoto e la bici. In verità non è stata una scelta, bensì una necessità di cui ho fatto virtù...  Nell'ultimo mese infatti una fastidiosa tallonite era riaffiorata dal passato costringendomi a limitare al massimo i km di corsa.  Anche per questo ho scritto poco sul blog, per me non poter correre significa entrare in una sorta di letargo emozionale, in cui tutto funziona peggio. Eppure fare triathlon offre ovviamente delle alternative nell'allenamento quando si hanno dei problemini fisici. Così, seppure a malincuor

Quella coperta un po' corta

Immagine
Eggià, la coperta sembra sempre un po' cortina... Un mesetto fa, dopo l'esordio annuale nel triathlon a Cerveteri, mi ero posto l'obiettivo di migliorare un po' nella bici, cercando soprattutto di dedicare al ciclismo un po' più di tempo, ovviamente a parità di tempo complessivo di allenamento. Così, non potendo allenarmi come dovrebbe fare un vero ciclista, mi sono inventato qualche uscita al tramonto sotto casa dopo il lavoro, di pochissimi km, ma abbastanza frequentemente. Meno nuoto, meno corsa, più bici. Si fa quel che si può. Nella bella gara sprint di Trevignano domenica scorsa qualche risultato è arrivato. Salito in bici mi sono attaccato ad un bel gruppetto veloce e sono riuscito a rimanere in scia fino alla zona cambio. 57° tempo di frazione su 236 arrivati, per me buono, meglio del passato. Purtroppo la coperta corta mi ha lasciato un po' scoperto sul nuoto, in cui riducendo gli allenamenti ho pagato qualcosa... 74° tempo di frazione, non mal

Ciao Giovanni

Ciao Giovanni, ora ti immagino in un bel campo da tennis in terra rossa a giocare, contento,  giovane, forte e libero,  finalmente di nuovo libero.  So che un giorno ci incontreremo di nuovo lì,  prepara bene il campo come solo tu sai fare. Sei salito prima per aggiustare tutto, come solo tu sai fare. Sistemerai anche quello che gli altri pensano sia da buttare e funzionerà meglio di prima. Io lo so e tu sai che io lo so, anche per questo ci vogliamo bene. Con il tempo ci siamo capiti ed apprezzati, profondamente e sinceramente. Sai che puoi fidarti di me, che hai lasciato la tua stella in buone mani. Un giorno spero che sia lo stesso anche per me. Quel giorno arriverò sul tuo campo perfetto a giocare anch'io. Sarò un po' in ritardo all'appuntamento, ma avrò qualche buona scusa. Nel frattempo mi mancherai.

Nothing is impossible...

Immagine
"Nothing is impossible" è un motto bellissimo. Musicale, poetico, emozionante, potente. Chi ama lo sport non può non rimanere affascinato dalle parole di Mohammad Alì che sfidano l'impossibile. Eppure... eppure penso che siano parole potenzialmente pericolose per alcuni. La scelta degli obiettivi nello sport (ma poi anche nella vita...) è uno degli aspetti più difficili da gestire, secondo me spesso trascurato rispetto ad altri come l'allenamento o la motivazione. Le sfide sportive per piacermi devono essere al limite dell'impossibile, ma comunque possibili. Chi sceglie sfide sportive impossibili e le fallisce ha un alibi con gli altri e con se stesso..."ho perso, ma era una sfida impossibile"... Non è molto diverso da chi sceglie sfide troppo facili. Chi vince sempre (ripeto sempre) le sue sfide non mi convince, è facile che le abbia scelte troppo facili per le sue potenzialità. Chi perde sempre (ripeto sempre) le sue sfide è facile che le abb

Storia di un podista che si crede triatleta

Immagine
Lo so, lo so... mi lamento sempre, non sono mai soddisfatto... ma almeno per ora sono fatto così, alla continua ricerca di un nuovo traguardo, in eterna sfida con me stesso prima che con gli altri. Eccomi dunque a commentare il primo triathlon sprint della stagione con lo spirito di chi sa di aver fatto una buona gara, diciamo anche in parte ottima, ma che vuole concentrarsi sugli aspetti che possono essere migliorati per puntare ancora più in alto. La location e le condizioni del triathlon sprint di Cerveteri , seconda tappa della Forhans Cup 2015, erano quasi perfette. Tanto sole, poco vento, mare calmo, acqua freddina (intorno ai 15°), ma sopportabile per 750m di nuoto con la muta. Peccato per il fondo stradale "non perfetto" (diciamo anche a tratti dissestato) del percorso in bici. Nel nuoto ho avuto buone sensazioni, ma ho fatto errori da vero pivello: mi sono fatto imbottigliare nella prima boa ed ho perso diversi secondi quasi fermo, ho fatto molta più strada tra

Confronti epocali

Immagine
Il film Rocky Balboa  probabilmente non rimarrà nella storia del cinema, ma all'inizio della trama c'è un'idea divertente: viene proposta in TV una simulazione al computer con una sfida virtuale fra il campione mondiale dei pesi massimi in carica e Rocky, ormai vecchio e ritiratosi a vita privata. Non vi svelo il resto della trama perchè è pieno di sorprese.... AHAHAHAHA!! Il confronto di atleti di epoche diverse è indubbiamente molto affascinante, soprattutto perchè qualunque opinione si esprima si esce vincitori nella discussione... nessuno può dimostrare davvero di avere ragione! Il gioco è divertente e si presta anche ad interessanti esercizi di matematica come  questo di Filippo Radicchi , in cui si cerca di stabilire chi sia il più grande tennista di tutti i tempi (secondo questo studio si tratterebbe di Jimmy Connors, che in una mia personale ipotetica classifica all time non salirebbe nemmeno sul podio...). Chi è più grande? Owens o Lewis? Meazza o Maradona?

Buona la prima

Immagine
Ieri sono stato fortunato. Certo, si dice che la fortuna aiuti gli audaci ed in effetti ieri, anche solo per partecipare al duathlon sprint di Formello , prima tappa della Forhans Cup 2015 , occorreva una certa dose di coraggio, forse anche al limite dell'incoscienza per chi (come me) fa sport "per gioco" e non "per lavoro". Siamo a metà marzo, ma sembra di essere in pieno inverno: pioggia e vento freddo... clima non certo ideale per salire su una bici da corsa e pedalare "a palla" nei saliscendi delle strade di campagna a nord di Roma... Così esco di casa senza dare troppi dettagli alla famiglia sulla gara che vado a fare: "Ci vediamo dopo pranzo. Ciao". Nella testa ho un mantra "sii prudente". La location di Formello è stupenda per una gara di duathlon in condizioni primaverili. Davvero un peccato che non ci sia il sole... "vabbè" penso "mi tiro la prima frazione di corsa, poi passeggio in bici e finisco al ma

Alla ricerca del picco (di forma)

Immagine
Chiunque si alleni per migliorarsi in uno sport, sa quanto sia difficile farlo in modo da centrare i propri obiettivi. Programmare (e svolgere) razionalmente gli allenamenti per raggiungere un picco di forma esattamente nel giorno della gara fissata come target è impresa davvero ardua. Le variabili in gioco sono tante, alcune governabili, altre meno... ci vuole anche un po' di culo, ma lo studio e l'esperienza aiutano. Sul piano teorico, il miglioramento conseguente all'allenamento viene tradizionalmente rappresentato attraverso al cosiddetta "curva di supercompensazione". Navigando un po' su internet troverete tantissimo materiale sull'argomento. Semplificando al massimo, il principio è questo: 1. mi alleno 2. provoco uno stress che inizialmente peggiora la mia performance 3. mi riposo, recupero ed il mio corpo si adatta allo stress migliorando 4. sono migliorato e posso allenarmi di nuovo Ripeto in sequenza lo schema ed il gioco è fatto!

Scarpe, scarpe delle mie brame...

Immagine
Mi capita abbastanza spesso di confrontarmi con amici podisti, triatleti o semplicemente sportivi, più o meno esperti, sul tema scarpe da running. Trattandosi dell'unico strumento veramente indispensabile per correre (berefoot runners a parte...) è ovvio che il tema scarpe sia al centro delle discussioni dei praticanti e che le aziende produttrici di scarpe alimentino l'interesse di mercato con continue "novità". Vi piacciono i dolci? Evvai con la pasticceria!!! Su internet è pieno di articoli in cui vengono classificate le scarpe da running ed in cui vengono dati consigli su come sceglierle in base alle proprie caratteristiche di corsa. Di seguito riporto la classificazione in categorie ancora oggi più nota (anche se da alcuni ritenuta superata): Minimaliste A0 - Scarpe estremamente leggere, generalmente sotto i 200 gr, progettate per favorire il "movimento naturale" del piede.  Superleggere A1 - Scarpe dal peso inferiore ai 250 gr, indicate per g

Quanto ce metto a fa' la mezza?

Immagine
Il mio amico Luciano detto "Il Corsaro", da qualche settimana ha aperto un bel blog , che consiglio a chi si interessi di allenamento razionale e non solo. Ora nel suo ultimo post  il Corsaro ha affrontato un tema interessante: qual'è la differenza di passo nel correre i 10km e la mezzamaratona per i podisti amatori? Nel post si mette in discussione una regoletta semplice, ma evidentemente non corretta, che indicherebbe che lo scarto di passo fra la mezzamaratona e la VR (velocità di riferimento, intesa come soglia anaerobica e valutata pari a quella di una gara di 12km) deve essere al massimo di 10"/km. Approssimando si potrebbe quindi dire che la differenza di passo tra 10km e mezza è di circa 10". Questa regola è valida per atleti d'elite, ma per gli amatori è quanto meno "ottimistica". Ok... diciamo pure che la regola per gli amatori è sbagliata... Quindi? Quindi suggerisco di affidarsi ad "un classico" di oltre 15 anni fa: la

#PieroAngelaPresidente

Immagine
Per me è semplicemente un mito . E sono sinceramente convinto che sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica. Forse perfino troppo per il nostro paese... sarebbe uno stimolo per meritarcelo. Pensateci e passate parola.

Il PB che non ti aspetti

Immagine
Oggi all'arrivo della gara (ma anche già durante) ero stupito un po' come il bimbo della foto. Mi ero iscritto alla Corsa di Miguel  un paio di settimane fa, senza particolari pretese. L'intenzione era quella di correrla al massimo, ma senza finalizzare la preparazione per questa gara, continuando la fase di carico di queste settimane soprattutto su bici e nuoto. Così ho semplicemente ridotto un pochino la corsa in quest'ultima settimana, ma non ho effettuato un vero scarico pre-gara. Mi aspettavo comunque una prestazione discreta, ma non certo il mio nuovo PB sui 10km: 35'44"   La giornata era climaticamente quasi perfetta, per la perfezione avrei preferito solo qualche grado centigrado in più.  Il percorso un classico velocissimo per i podisti romani, il cosiddetto giro dei ponti , con arrivo nella spettacolare pista dello stadio dei marmi. Avevo anche un buon pettorale che mi consentiva di partire bene nella prima griglia, insieme ai top runners

Chi si ricorda di Atlanta 1996?

Immagine
Una settimana fa ha compiuto 50 anni ed io, che ogni tanto lo incontro in giro nelle gare di triathlon, vi dico che fisicamente (a parte qualche capello bianco) è ancora quasi uguale alla foto sopra che lo ritrae ai tempi d'oro in cui se la batteva con i keniani sui 3000m siepi. Dopo l'atletica al top si è dato alle maratone nel deserto, poi al duathlon ed al triathlon, sempre con egregi risultati. Un grande fisico, una grande testa, una faccia simpatica. Auguri ad Alessandro Lambruschini! Speriamo che qualcuno riesca prossimamente a seguire le sue orme in pista, l'atletica italiana ne avrebbe bisogno. Intanto io ho iniziato ad aumentare un po' i carichi di lavoro per la primavera e l'estate. Il focus è soprattutto su bici (domenica scorsa prima uscita un po' intensa di 60 km) e nuoto (obiettivo tre sedute a settimana di almeno un paio di km), ma intanto ieri ho fatto un bel lavoretto di corsa abbastanza impegnativo . Probabilmente, di passaggio nella prep

La befana è passata

Immagine
A me questa befana mancherà... L'epifania tutte le feste si porta via. Sigh! Oggi ho festeggiato la fine delle vacanze con una buona gara sui 10km , la classica Corri per la Befana  nel parco degli acquedotti di Roma. Ho chiuso in 36'09", in linea con le attese. Mi sarebbe piaciuto metterci una quindicina di secondi in meno e scendere di nuovo sotto i 36', ma il percorso aveva qualche insidia ed i postumi di un fastidioso raffreddore non mi facevano respirare benissimo. Comunque ho dato quasi tutto quello che avevo, va bene così. Da domani comincerò a spingere su nuoto e bici per la stagione di duathlon e triathlon 2015. Con la corsa cercherò di mantenere un po' qualità, ma con pochi km e quasi zero gare. La sfida sarà perdere il meno possibile. Forse ad inizio primavera proverò a finalizzare di nuovo una 10km al massimo, vedremo... In fondo mi sento soprattutto un podista e mi piacerebbe esplorare fino in fondo le mie potenzialità nella corsa, ma presto ar

Ciao Pino

Je so' pazzo, je so' pazzo  e vogl'essere chi vogl'io ascite fore d'a casa mia.  Je so' pazzo je so' pazzo  c'ho il popolo che mi  aspetta  e scusate vado di fretta  non mi date sempre ragione  io lo so che sono un errore  nella vita voglio vivere  almeno un giorno da leone  e lo Stato questa volta  non mi deve condannare  pecché so' pazzo, je so'  pazzo  ed oggi voglio parlare.  Je so' pazzo, je so' pazzo  si se 'ntosta 'a nervatura  metto tutti 'nfaccia 'o muro.  Je so' pazzo, je so' pazzo e  chi dice che Masaniello  poi negro non sia più bello?  E non sono menomato  sono pure diplomato  e la faccia nera l'ho dipinta  per essere notato.  Masaniello è crisciuto  Masaniello è turnato.  Je so' pazzo, je so' pazzo  nun nce scassate 'o cazzo! (Pino Daniele)