Guardando al futuro

cartoline sportive del 2014
Non la farò lunga, ma partiamo con un breve riassunto delle puntate precedenti, partendo da ottobre 2010, quando corsi la mia ultima gara di corsa prima della "pausa".
La "pausa" nasceva dalla mia insaziabile voglia di battaglia. La corsa ed il triathlon non mi bastavano. In queste discipline non si sente davvero l'odore dell'avversario (in realta senti bene quello fisico, ma non quello metaforico), sei tra tanti avversari, ma il vero avversario sei te stesso.
Ero in crisi di astinenza da nemico fisico, dovevo tornare al mio primo amore sportivo, lo sport psicologicamente più duro che esista, il tennis.
Nel tennis o vinci o perdi, non esiste la "buona prestazione", è bianco o nero e puoi essere bianco fino ad un millimetro dal traguardo e poi finire nero. Terribile, atroce, stupendo.
La "pausa" è durata circa un paio d'anni, mi sono divertito, ho vinto tanto, ho anche perso, ma avrei continuato a giocare se il mio fisico non mi avesse detto stop. Gomito, tallone, schiena, ginocchio.
Non si può affrontare un avversario senza stare bene, non puoi amministrarti, "gestire il dolore", la lotta psicologica è già troppo dura.
Mi è servito un anno intero "di recupero" per rimettere a posto la corrozzeria.
A settembre 2013 ero pronto per ripartire. Quasi da zero (ma lo zero è sempre un valore relativo...).
Mi diedi 2 obiettivi:
  1. entro un anno tornare a correre 10km sul livello PB
  2. tornare a fare qualche triathlon sprint nel 2014 e finire a metà classifica
Chiudo ora il 2014 con un nuovo PB sui 10km, molti buoni piazzamenti e premi di categoria in gare di corsa brevi, diverse gare sprint terminate abbondantemente nella prima metà classifica ed addirittura un secondo posto di categoria nel triathlon sprint dell'orso in molise.
Insomma sono tornato. Come volevo.
Ora guardo al 2015. Vorrei che fosse un anno "di consolidamento"... l'asticella sarà ancora un pochino più in alto...

Commenti

  1. aumenta i carichi e vedrai che spettacolo

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  2. ma allora posso fregiarmi anche del titolo di "preparatore atletico nel tennis"? ihih!
    buono keynesblog... ti consiglio anche scenarieconomici.

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    1. Direi proprio di si, ho seguito la tua preparazione atletica finché ho potuto e di giocatori più fisicamente in forma di me non ne ho incontrati ;-)
      Girando poi su internet ho visto che molti tuoi suggerimenti erano la base di tennisti tosti come nadal e murrey

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    2. non avevo studiato la preparazione fisica dei tennisti, ma mi basai su certi concetti fisiologici validi per la preparazione di certi sport di squadra... in finale la distribuzione dello sforzo in una partita di tennis non è molto diversa dal basket o dal volley.

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  3. Si, ho giocato anche a volley e basket da giovane e confermo che esistono analogie in alcuni gesti tecnici e nel tipo di sforzo durante le fasi di gioco. Il tennis però richiede una "resistenza" molto maggiore sia dal punto di vista fisico che (straordinariamente) da quello psicologico. Considera che in un torneo di tennis si può giocare anche quasi tutti i giorni per una, due o perfino tre settimane di seguito... ogni partita è una lotta solitaria dalla durata non prestabilita ed anche le partite al meglio dei tre set possono durare tranquillamente più di tre ore... poi ci sono le variabili ambientali come il clima, la superficie di gioco (praticamente assenti negli sport indoor di squadra)

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  4. sì, il tennis può essere bestiale!
    puoi dire i piazzamenti migliori che hai fatto e in quali tornei?

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  5. Durante la "pausa" sono partito da NC ed in un anno mi sono classificato 4.2. Ho vinto il tabellone NC nel torneo open del circolo di montemigliore, ho sempre superato 5 o 6 turni nei tornei FIT a cui partecipavo. Intendiamoci, nulla di speciale, ma e' difficile vincere ancora piu' partite consecutivamente perche' il meccanismo di compilazione dei tabelloni ti porta ad incontrare quasi sempre giocatori piu' freschi partendo da dietro. Purtroppo quando la classifica mi avrebbe consentito di partire da un livello di tabellone piu' alto, sono iniziati gli acciacchi... ho provato i classici aggiustamenti (cambio racchetta, corde piu' morbide, poco allenamento in campo e quasi solo partite), ma appena ho capito che avrei dovuto trasformarmi nel tranquillo "giocatore della domenica" per continuare, ho smesso e mi sono curato.

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  6. Epitrocleite (infiammazione inserzionale al gomito), tallonite e tendinite dell'achilleo poi (credo anche conseguentemente) mal di schiena ed infiammazione al ginocchio (già operato per ricostruzione del crociato anteriore una ventina d'anni fa).
    Tutte patologie tipiche di questo sport per "vecchietti" come me...

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  7. immagino che soprattutto nelle frequenti frenate in affondo, soleo e achille ricevano frustate tremende...

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  8. Yeeees...
    Il gomito poi dipende molto dai materiali moderni: racchette leggere e rigidissime, corde in monofilamento, armi micidiali ma non solo per gli avversari...

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